Invasi al di sotto del 50% della media degli ultimi 10 anni.  E così la giunta regionale della Puglia ha dichiarato lo stato di emergenza per la crisi idrica.  La disponibilità di acqua negli invasi non rappresenta garanzia di soddisfacimento del fabbisogno potabile del territorio pugliese nei prossimi mesi, chiarisce la Regione in accordo con l’Acquedotto pugliese. Situazione confermata dall’osservatorio permanente sugli utilizzi idrici (Opui) del distretto idrografico dell’Appennino meridionale, che ha dichiarato il livello di severità idrica “elevato”. A partire da ottobre, Acquedotto Pugliese ha avviato l’adozione di ulteriori misure di contenimento delle pressioni di rete, volte a compensare la progressiva riduzione delle fonti di approvvigionamento. Le disposizioni regionali che conseguono, deliberate con il provvedimento, sanciscono la correlazione tra la condizione emergenziale e un concreto rischio da deficit idrico, riconoscendo che ricorrono le condizioni per la dichiarazione, dello stato di crisi regionale, in ragione dei significativi rischi per il comparto potabile del territorio pugliese. Tradotto dal burocratese, state attenti ai consumi perché potrebbero scattare misure restrittive come l’erogazione a giorni alterni.

Anche il Molise soffre la sete. «Se si continua con le interruzioni notturne andrò alla Procura della Repubblica denunciando l’interruzione di pubblico servizio. Ci rivolgeremo all’autorità giudiziaria perché l’acqua è un servizio pubblico indispensabile e noi dobbiamo tutelare i cittadini». Così la sindaca di Campobasso, Marialuisa Forte, incontrando i giornalisti a palazzo San Giorgio sulla nuova emergenza idrica in città con tre chiusure notturne dell’erogazione disposte da mezzanotte alle cinque. «Siamo molto arrabbiati – ha detto ancora la prima cittadina – e stavolta andiamo fino in fondo. C’è rimpallo di responsabilità tra Grim (la società che gestisce le risorse idriche nella Regione) e Molise Acque e su questo va fatta chiarezza. Voglio anche capire perché quando si comincia a togliere l’acqua si comincia sempre da Campobasso. Ho chiesto a Molise Acque di avere dati certi sulla situazione attuale e farò un accesso agli atti come cittadina». Sul tema della dispersione idrica Forte ha concluso: «Ritorna anche stavolta la favola dello scorso anno secondo la quale Campobasso avrebbe una dispersione del 70%; sono dati falsi perché siamo attorno al 35-40%, come le altre città. Mi chiedo inoltre perché in questo anno non si è pensato di trovare risorse per risolvere il problema sistemando le reti idriche». Non va meglio in Basilicata in parte dissetata dall’Acquedotto Pugliese che, come diceva Gaetano Salvemini, dà più da mangiare che da bere!.

Di Giuseppe Altamore

Giornalista e saggista italiano, fondatore e direttore del mensile "Benessere. La salute con l'anima" fino al 31 dicembre 2023

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