Veolia e Suez, gruppi francesi delle utility (acqua e rifiuti), tra i colossi mondiali del settore, stanno combattendo una battaglia inedita: un braccio di ferro nel quale Veolia vorrebbe acquisire Suez. Dopo due mesi di schermaglie, il tentativo di Veolia per fondersi con il rivale ha superato in questi giorni una tappa decisiva. Engie, principale azionista di Suez, ha accettato il 5 ottobre di vendere le proprie quote. Duramente opposto alla fusione, Suez ha denunciato a stretto giro di posta condizioni di vendita “inedite e irregolari”. Il colosso per lo smaltimento delle acque e dei rifiuti, presente in forza in Italia, è inoltre tornato a respingere l’operazione, definendola come “ostile”. Il premier Jean Castex si è appellato ai due gruppi affinché continuino e approfondiscano i negoziati. «Chiediamo che le trattative continuino per raggiungere il rispetto chiaro e netto degli obiettivi che ci siamo prefissati», ha detto il capo del governo, nel corso di un intervento all’Assemblea Nazionale. Da parte sua, il ministro dell’Economia, Bruno le Maire, si è detto certo che l’acquisto «non funzionerà» senza «un accordo amichevole», ma l’intesa resta per lui «possibile».