Il 22 marzo è la Giornata mondiale dell’acqua. Quest’anno siamo invitati a riflettere sulla sostenibilità della risorsa in relazione ai cambiamenti climatici. Assistiamo in alcune aree del mondo a una piovosità eccessiva, mentre in altre aree c’è in atto un progressivo processo di desertificazione. Sono due temi che sembrano opposti, ma che in realtà come sappiamo sono due facce del medesimo cambiamento climatico. Accanto a questo problema c’è il discorso dell’inquinamento: in alcune aree l’acqua non manca, ma per renderla fruibile sono necessari interventi di potabilizzazione perché altrimenti non è idonea al consumo umano perché c’è un pericolo per la salute pubblica. Per esempio, in Italia abbiamo il problema dell’inquinamento delle falde che derivano da alcune fabbriche di materie plastiche, soprattutto in vaste aree del veneto dove è in corso una bonifica costosissima. Inoltre, in Lombardia ci sono zone in cui nelle falde è arrivato il cromo esavalente. C’è poi il tema salinizzazione: a causa del forte prelievo di risorse idriche dal sottosuolo, il mare penetra nel terreno e ci ritroviamo falde salate anche 30 km dal mare, soprattutto nelle zone adriatiche.

Di Giuseppe Altamore

Giornalista e saggista italiano, direttore del mensile Benessere. La salute con l'anima

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