Poca ma c’è sempre. Parliamo del bene più prezioso: l’acqua nel deserto. Nel Sahara occidentale, Sahel e zone subumide, ci sono ben 1,8 miliardi di alberi che approfittano della rara umidità presente a queste latitudini. Molto più di quanto immaginato finora. A indicarlo è uno studio dell’Università di Copenhagen pubblicato sulla rivista Nature. Le immagini satellitari ad alta risoluzione e i nuovi dati raccolti hanno mostrato una densità relativamente alta di copertura arborea per quest’area così arida.

I precedenti tentativi di mappare le aree secche avevano suggerito invece che fossero in gran parte prive di alberi e arbusti. Contare i singoli alberi con le tecnologie satellitari disponibili comunemente permetteva infatti di avere una risoluzione di 10-30 metri, non sufficiente per contare i singoli alberi. Il gruppo guidato da Martin Brandt è riuscito invece a fare una conta dettagliata di alberi e arbusti, con chiome di oltre 3 metri, su un’area di più di 1,3 milioni di chilometri quadrati tra Sahara occidentale, Sahel e zone sub-umide. Per farlo hanno usato 11.000 immagini satellitari, che arrivavano a una risoluzione di 0,5 metri. Hanno così mostrato che la dimensione e densità degli alberi è associata alle piogge e all’uso della terra, e che la copertura delle chiome aumenta dallo 0,1% delle aree estremamente aride fino al 13,% di quelle sub-umide. Gli alberi isolati e gli arbusti nelle regioni aride sono molto importanti, perché contribuiscono alla biodiversità, offrono riparo e risorse alimentari, e aiutano a mantenere l’ambiente, prevenendo ad esempio l’erosione.

Di Giuseppe Altamore

Giornalista e saggista italiano, direttore del mensile Benessere. La salute con l'anima

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